Ultima modifica: 7 Maggio 2016
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Bonus, coinvolgere le Rsu

Dichiarazione del segretario nazionale Cisl scuola sul bonus di merito

La nostra scuola ha partecipato al sondaggio nazionale che la Cisl Scuola sta conducendo in questi giorni attraverso i suoi delegati e rappresentanti nelle RSU.
«La cosiddetta ‘premialità’ – sostiene Maddalena Gissi, segretaria nazionale – è per sua natura divisiva, per questo andrebbe posta particolare attenzione sull’individuazione di percorsi che aiutino a costruire soluzioni condivise e quanto più possibile accettate da tutti». 
II sindacato  chiede che il bonus sia oggetto di contrattazione, trattandosi di salario accessorio. «Lo facciamo – prosegue la segretaria generale – per una questione di opportunità, prima ancora che di legittimità: l’Amministrazione farebbe bene a considerarle entrambe con la dovuta attenzione. Anche perché il clima che emerge dal nostro monitoraggio (ad oggi censite 1.200 scuole su 8.500) ci segnala un’ampia disponibilità degli stessi dirigenti scolastici (oltre il 55%) a confrontarsi con le RSU, oltre che con i collegi dei docenti. Ha senso – aggiunge la Gissi – intestardirsi nel non voler valorizzare le sedi di confronto, aprendo la strada a possibili situazioni di contenzioso? Perché il MIUR, nel suo monitoraggio, non dà alcuno spazio alla rilevazione di questi aspetti, che sono di importanza fondamentale per il buon governo dei processi? Eppure ha indicato, in una sua recente circolare, la necessità di favorire un ampio coinvolgimento dell’intera comunità scolastica in questi percorsi. Perché, almeno una volta, non si mostra coerente con le affermazioni che fa? Una cosa è certa – conclude la segretaria Cisl Scuola – e anche i dati che stiamo raccogliendo lo dimostrano: i lavoratori della scuola vogliono vivere da protagonisti i processi che li riguardano, non hanno alcuna disponibilità a subire passivamente decisioni e men che meno a farsi mettere in assurda competizione fra loro. Sanno che oggi è indispensabile difendere un modello di scuola che esalti e valorizzi la partecipazione, non un verticismo che non porterebbe all’efficacia e alla qualità del sistema scolastico alcun beneficio. Anche per questo saranno in tanti a partecipare allo sciopero del 20 maggio, per il loro contratto e per la scuola di tutti».

Roma, 6 maggio 2016




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