Benedetto futuro
Le parole dell’Arcivescovo di Milano sulla scuola
Alzare la testa e avere il coraggio di dire, di gridare, che il futuro è benvenuto e benedetto, perché è, nonostante tutto, fonte di speranza. E che, allora, è quasi un dovere aprire le porte con fiducia al domani per chi è adulto e impegnato in quella missione cruciale che si chiama scuola.
Così domenica 19 novembre in Duomo, alla celebrazione eucarestica per gli insegnanti, si è espresso l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.
In prima fila siedono il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Delia Campanelli.
Partendo dalla figura del Battista, mons. Delpini ha detto: « Ogni giorno la gente che va a scuola con il proprio lavoro, con la passione e con la fatica, proclama, contrastando i luoghi comuni, che il futuro è benvenuto. Noi crediamo che oggi valga la pena di preparare la via al Signore».
Per questo «ci appassioniamo all’impresa di accompagnare i ragazzi a vivere da protagonisti la vita e quel pezzetto di storia che toccherà loro di attraversare».
Senza falsi “buonismi” o troppo facili ottimismi di maniera, la strada per non perdere intere generazioni, suggerisce l’Arcivescovo, è solo questa: «Avvertiamo che nel futuro non ci sono solo promesse, ma anche minacce; tutti intuiamo che sfide inedite e difficoltà impensate incombono e proprio per questo gli insegnanti sentono una sintonia con la parola inquietante di Giovanni. La minaccia non è per fare paura, ma per urgere la conversione e l’impegno: non possiamo permetterci di perdere questa generazione, non possiamo permetterci di perdere nessuno».
Qui il testo integrale
https://www.youtube.com/watch?v=-M9hWS7NOAQ&feature=youtu.be